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Inaugurazione Anno Giudiziario Tributario Veneto
Si è tenuta questa mattina 11 aprile 2025 al Centro Culturale Candiani di Mestre (Venezia), l'inaugurazione dell’ Anno Giudiziario Tributario 2025 del Veneto.

La mattinata ha visto gli interventi, secondo il programma, di: Angelo Risi Presidente f.f. della Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado del Veneto; Lanfranco Tenaglia Rappresentante del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria; Annalisa Spina Dirigente della Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado del Veneto; Francesco Acerboni Consigliere dell'Ordine degli Avvocati di Venezia; Marco De Marchis Consigliere dell'Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Venezia; Lorella Fregnani Vicesegretario nazionale dell'A.M.T. - Associazione Magistrati Tributari; Innocenzo Megali Rappresentante della Consulta regionale dei Consulenti del Lavoro del Veneto; Michele Tiengo Presidente della Camera degli Avvocati Tributaristi del Veneto e Antonio Viotto Presidente Associazione Commercialisti Difensori Tributari del Veneto.
Sono stati presentati i dati sullo lo stato del contenzioso 2024.

PROGETTO DI RIFORMA DELLA GEOGRAFIA GIUDIZIARIA IN VENETO, IL PUNTO DEI COMMERCIALISTI
Il prof. Antonio Viotto, presidente Associazione Commercialisti Difensori Tributari del Veneto ha presentato gli esiti del sondaggio, svolto in collaborazione con i 7 Ordini dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili del Veneto, sul progetto di riforma della geografia tributaria in Veneto, che rivela un forte impatto della riforma della giustizia tributaria sulla professione dei commercialisti in Veneto. Con una significativa riduzione delle sedi delle Corti Tributarie, che passano da sette a due (Venezia e Verona), i commercialisti esprimono preoccupazione per l'aumento del carico di lavoro e la distanza dalle nuove sedi.

Preoccupazioni e reazioni
Circa il 40.3% dei rispondenti prevede un impatto moderatamente negativo della riduzione delle sedi, mentre il 30.7% lo ritiene molto negativo.
Nonostante l'ottimismo di una minoranza (3.5%), che vede potenziali benefici, una larga maggioranza è preoccupata che la riforma possa peggiorare la gestione delle pratiche tributarie.
Emerge chiaramente dal sondaggio che una vasta maggioranza del 95,3% dei commercialisti ritiene che il progetto di riforma dovrebbe considerare criteri diversi dal solo numero di ricorsi per l’organizzazione delle sedi delle Corti Tributarie. Tale indicazione sottolinea la necessità di un approccio più olistico che tenga conto della complessità e del valore economico delle liti, oltre alla semplice quantità. Questo non solo garantirebbe una maggiore giustizia nel trattamento dei casi, ma anche una più equa distribuzione delle risorse all’interno del sistema della giustizia tributaria.

Esperienza professionale e frequenza di contenzioso
I commercialisti con oltre 20 anni di esperienza dominano il panorama del sondaggio, rappresentando il 67.4% dei partecipanti, suggerendo che la riforma impatta soprattutto i professionisti più esperti.
Un significativo 37,4% si occupa di contenzioso tributario frequentemente, il che evidenzia l'importanza di considerare l'impatto della riforma sul loro lavoro quotidiano.

Richieste di maggiore coinvolgimento
Un schiacciante 89.6% dei commercialisti ritiene che la categoria debba essere più coinvolta nelle decisioni sulla riforma, sottolineando un desiderio di maggiore rappresentatività e partecipazione attiva.
La proposta di organizzare incontri con i giudici tributari per discutere gli effetti della riforma è stata accolta con entusiasmo, con il 76.0% dei partecipanti che la considera molto utile.

“In seguito alla progetto di riforma della giustizia tributaria, che prevede una drastica riduzione delle sedi delle Corti Tributarie da sette a soltanto due in Veneto, è emerso un crescente bisogno di riconsiderare l'accesso alla giustizia per i professionisti e i loro clienti - dichiara il prof. Antonio Viotto presidente ACDT Veneto - La riforma, pur mirando a una maggiore efficienza, rischia di allontanare i cittadini dai centri decisionali, complicando la partecipazione alle udienze e aumentando il carico di lavoro per le sedi rimanenti di Venezia e Verona.
L'Associazione Commercialisti Difensori Tributari del Veneto (ACDT) è profondamente preoccupata per le possibili ripercussioni che queste modifiche possono avere sulla qualità e sull'efficienza della difesa tributaria. Un accesso limitato alla giustizia non è soltanto una questione logistica ma tocca il cuore stesso dei diritti di ogni contribuente.
È indispensabile che ogni riforma consideri l'equità di accesso come un pilastro fondamentale. Per questo motivo con le autorità competenti abbiamo intrapreso un dialogo costruttivo per esplorare soluzioni che non solo mantengano, ma migliorino l'accesso alla giustizia per tutti i cittadini del Veneto.
L'ACDT è pronta a collaborare attivamente per assicurare che le voci dei commercialisti e dei loro clienti siano ascoltate in questo processo essenziale, garantendo che la giustizia tributaria sia accessibile, equa e efficace per tutti.
"


GLI ORDINI DEI COMMERCIALISTI ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO TRIBUTARIO IN VENETO
Per gli Ordini professionali dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili è intervenuto all’inaugurazione anche Marco De Marchis, consigliere ODCEC Venezia che ha evidenziato:

"In occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario tributario, desidero ribadire l'impegno costante e determinato dell'Ordine dei Dottori Commercialisti di Venezia nel promuovere una giustizia tributaria equa e funzionale. La nostra professione, radicata nel principio di legalità, si impegna ogni giorno a trovare soluzioni giuste per cittadini, imprese e Amministrazione Finanziaria. È essenziale che la giustizia tributaria operi con integrità e efficienza, poiché ciò garantisce la fiducia e la stabilità del nostro sistema economico regionale.
Accogliamo con favore le iniziative di riforma che prevedono l'introduzione di giudici a tempo pieno e suggeriamo una valutazione attenta sulla collocazione geografica delle Corti per mantenere un'efficacia locale che tenga conto delle peculiarità del nostro tessuto economico.
Riconosciamo e affrontiamo le sfide del sistema, come evidenziato dalle difficoltà tecniche nelle udienze remote e dall'eccessivo carico di lavoro dei giudici, che possono compromettere la qualità delle decisioni tributarie. Lavoriamo per un miglioramento continuo che assicuri procedure più snelle e giuste.
L'Ordine è inoltre impegnato nel supporto alla deflazione del contenzioso, favorendo la conciliazione come strumento di risoluzione dei conflitti, in un dialogo aperto e costruttivo con l'Agenzia delle Entrate.
L'impegno dei commercialisti veneziani è un pilastro fondamentale per un sistema tributario che non solo sia efficace ma anche percepito come equo e giusto dalla nostra comunità. Guardiamo avanti con l'obiettivo di rafforzare ulteriormente queste dinamiche positive, per un'anno di lavoro che sia proficuo per tutti."

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Giustizia tributaria: il Veneto rischia una riduzione dell'efficienza
La proposta di riorganizzazione della geografia della giustizia tributaria in discussione al MEF - che prevede di accorpare tutto il contenzioso tributario delle sette province su sole due sedi (Venezia e Verona) - rischia di penalizzare il Veneto.

Secondo i Dottori Commercialisti Difensori Tributari del Veneto (ACDT), l’accorpamento proposto non tiene conto della complessità e del valore economico delle liti fiscali, che nei primi 9 mesi del 2024 hanno raggiunto in Veneto un totale di 3.357 ricorsi, con una crescita del +31,6% rispetto al 2023 nello stesso periodo. (dati MEF)

Ma è sul fronte dei valori che il Veneto si conferma una delle regioni con gli importi delle controversie tributarie più elevati d’Italia. Nonostante il numero di ricorsi pervenuti sia inferiore rispetto ad altre regioni, il valore medio delle cause continua a crescere, segno di un contenzioso particolarmente rilevante dal punto di vista economico.

Nei primi tre trimestri del 2024, il valore complessivo delle liti tributarie ha superato gli 876 milioni di euro, con una media che è passata dai 106.600 euro per causa nel primo trimestre ai 719.959 euro nel terzo trimestre, registrando un incremento significativo.

Nel primo trimestre, i 1.327 ricorsi pervenuti hanno raggiunto un valore complessivo di 141 milioni di euro, con un valore medio per controversia pari a 106.600 euro. Nel secondo trimestre, con 1.309 ricorsi, il valore totale è salito a 215 milioni di euro, facendo aumentare il valore medio a 165.002 euro per causa. Il terzo trimestre segna un dato eccezionale: pur con 721 ricorsi pervenuti, il valore complessivo delle liti ha superato i 519 milioni di euro, portando il valore medio per causa a 719.959 euro.

La media del 2024, calcolata sui primi 9 mesi, si attesta su 330.521 euro per controversia. Il Veneto si conferma così una regione con un contenzioso tributario di elevata complessità e valore economico, che richiede una gestione attenta e specializzata.

“Questi numeri - osserva Antonio Viotto Presidente ACDT e Professore ordinario di diritto tributario nell’Università Ca’ Foscari di Venezia - dimostrano come la riforma della giustizia tributaria, se si concentra solo sulla quantità dei ricorsi e non sul loro impatto economico, rischia di penalizzare il sistema delle imprese e dei contribuenti veneti, bloccando ingenti risorse economiche per anni. Il Veneto, infatti, non può essere trattato alla stregua di altre regioni solo sulla base del numero dei ricorsi pervenuti, perché la complessità e il valore economico delle liti tributarie nel nostro territorio impongono una riflessione più ampia e ponderata sulla riorganizzazione delle sedi giudiziarie. Accorpare le Corti senza una valutazione dettagliata delle criticità locali potrebbe aggravare i problemi anziché risolverli, mettendo a rischio il diritto alla difesa e il buon funzionamento della giustizia tributaria. Per questo motivo, abbiamo deciso di coinvolgere direttamente tutti i commercialisti difensori tributari con un questionario dedicato, che ci consentirà di raccogliere informazioni preziose sulle criticità riscontrate quotidianamente dai professionisti sul campo. I dati numerici sono fondamentali, ma è altrettanto importante comprendere l’impatto reale che questa riforma avrebbe sull’operatività dei contribuenti e dei loro difensori. Senza dimenticare l’aumento dei disagi per i giudici e per il personale di segreteria. Tengo a precisare che non è problema legato alle sedi individuate dal MEF, quanto alla drasticità dell’accorpamento e al criterio utilizzato, i quali rischiano di compromettere l’efficienza, l’equità e l’efficacia dei processi. La nostra priorità è garantire una giustizia tributaria che sia efficiente, equa e realmente vicina alle esigenze del territorio."

I ricorsi pervenuti in Veneto nel 2024
Nel confronto tra il 2023 e il 2024, i dati evidenziano una netta crescita del contenzioso tributario in Veneto, con un incremento significativo sia nei ricorsi presentati sia in quelli definiti. Nei primi nove mesi del 2024, i ricorsi pervenuti sono aumentati del +31,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre quelli definiti hanno registrato una crescita ancora più marcata, pari al +34,8%.

Nonostante l’aumento del numero di cause trattate, il dato più rilevante riguarda le pendenze, che al 30 settembre 2024 risultano in calo del -6,7% rispetto al 2023. Questo indica che, pur con un volume crescente di controversie, le Corti di Giustizia Tributaria, così organizzate nelle 7 province, sono riuscite a smaltire un numero maggiore di ricorsi, riducendo leggermente l’arretrato. Tuttavia, l’andamento del contenzioso tributario nelle province venete al 30 settembre 2024 evidenzia significative differenze territoriali, con alcune sedi giudiziarie che registrano aumenti sensibili delle pendenze e altre che, invece, mostrano segnali di stabilizzazione.

Tra i casi più critici spicca Rovigo, dove le pendenze sono aumentate del 70,6%, segno di un contenzioso che fatica a essere smaltito. Situazione simile anche a Padova, che registra una crescita del +23,6% delle cause in attesa di definizione, e a Treviso, dove le pendenze sono aumentate del +13,0%.

Anche Verona e Vicenza mostrano un incremento più contenuto, rispettivamente del +5,0% e +1,7%, mentre Belluno registra un +7,0%, con numeri comunque più limitati rispetto alle altre province.

L’unica eccezione è rappresentata da Venezia, che segna un lieve calo delle pendenze (-1,1%), segno che in questa sede il sistema ha mantenuto un migliore equilibrio tra cause in entrata e cause risolte.

Questi dati confermano che il carico di lavoro non è distribuito in modo uniforme tra le diverse Corti venete e che la riforma della giustizia tributaria, che prevede l’accorpamento delle sedi su Venezia e Verona, potrebbe aggravare ulteriormente le criticità nelle province più in difficoltà, come Rovigo e Padova. Uno scenario, quindi, che conferma che la riforma della geografia tributaria non può basarsi esclusivamente su criteri numerici, su tagli lineari basati solo sul numero dei ricorsi, ma deve tenere conto dell’effettivo carico di lavoro delle singole Corti, dell’elevato valore economico delle controversie e della necessità di garantire un contraddittorio efficace tra contribuenti e giudici.

Il rischio di un'attività difensiva meno efficace
L’efficienza della giustizia tributaria non si misura solo sul numero di cause decise, ma anche sulla base della qualità del contraddittorio in udienza, che poi si riflette sulla qualità delle pronunce. L’accorpamento delle Corti e il ricorso crescente alle udienze da remoto possono compromettere il diritto alla difesa effettiva.
I problemi principali che potrebbero verificarsi riguardano, infatti, l’aumento delle udienze online che, sebbene utili in molti casi, non permettono sempre un confronto efficace tra difesa e giudici.
I tempi compressi delle udienze: con meno sedi disponibili, le udienze rischiano di essere programmate in tempi più stretti, limitando la possibilità per i difensori di esporre adeguatamente i punti critici del contenzioso.
Una minore interazione tra giudici e difensori: il confronto diretto in aula è fondamentale per una difesa articolata, specialmente nei casi più complessi e di maggiore valore economico.

Le richieste dei commercialisti: criteri più equi per la riforma
I commercialisti di ACDT chiedono che la riforma non si basi solo sui criteri numerici, ma consideri anche il valore economico delle liti, come parametro chiave nella definizione delle sedi giudiziarie, e l’impatto sulle imprese e sui professionisti che rischiano di avere tempi di attesa più lunghi e decisioni meno rapide, oltre ad una revisione della distribuzione territoriale, che consideri anche il numero di giudici e del personale di segreteria, il carico di lavoro reale, e il mantenimento di un giusto equilibrio tra udienze in presenza e da remoto, per una gestione non solo più efficiente ma anche più efficace della giustizia tributaria.

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Nasce Associazione Commercialisti Difensori Tributari del Veneto
In un contesto in cui avanza la riforma del sistema tributario italiano, gli Ordini dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili del Veneto hanno unito le forze per dare vita a un'iniziativa senza precedenti in Italia: l'Associazione Commercialisti Difensori Tributari del Veneto (ACDT).

L'associazione, costituita ufficialmente il 19 Febbraio 2024, ha lo scopo di promuovere la figura del Dottore Commercialista nel campo della difesa tributaria e nell'espletamento della funzione di difensore tributario, e rappresenta un’iniziativa unica nel suo genere in Italia che mira a sostenere i propri iscritti attivi nell’assistenza e rappresentanza dei contribuenti nelle fasi di controllo, accertamento e giudizio tributario.

Nella sua prima configurazione il consiglio direttivo dell’Associazione, presieduto dal prof. Antonio Viotto (ODCEC di Treviso), vede i commercialisti Sebastiano Barusco vice presidente (ODCEC di Padova), Mara Pilla consigliere segretario (ODCEC di Vicenza), Marco De Marchis consigliere tesoriere (ODCEC di Venezia), Salvatore Sciortino Consigliere (ODCEC di Belluno), Andrea Ferro consigliere (ODCEC di Rovigo) e Stefano Filippi consigliere (ODCEC di Verona).

"La nascita dell'ACDT rappresenta un momento storico per la professione del Dottore Commercialista in Veneto e in Italia - ha dichiarato il prof. Antonio Viotto - presidente dell’Associazione e Ordinario di diritto tributario all’Università Ca’ Foscari di Venezia - questa associazione mira a valorizzare la professionalità e a rafforzare il ruolo del dottore commercialista come difensore tributario.”

L’ACDT si impegna a promuovere la piena tutela della dignità dell’attività di difesa tributaria, l’effettiva attuazione del diritto di difesa del contribuente, lo studio e l’approfondimento delle norme tributarie, nonché il dialogo con le istituzioni e l’aggiornamento professionale dei suoi iscritti.

“L’associazione nasce dalla volontà di rispondere in modo organizzato e strutturato alle esigenze di un settore sempre più complesso e sfidante come quello tributario” – conclude Viotto “Siamo convinti che l’ACDT diventerà un punto di riferimento importante per tutti i commercialisti che operano nel campo della difesa tributaria, con benefici anche per i contribuenti che cercano supporto e tutela qualificati."

L'ACDT, con sede in Venezia - Mestre presso l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Venezia è aperta a tutti gli iscritti negli Albi dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili del Veneto che esercitano la propria attività nel settore della difesa tributaria o dimostrano un interesse scientifico per la materia.
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